Nei fine anni 90, periodo in cui ho cominciato ad occuparmi professionalmente di soccorso fluviale, sono stato partecipe di un soccorso tecnicamente complesso, di cui scrissi un articolo su "Pagaiando" (vedi allegato). Dalla bibliografia di settore USA (primo fra tutti la bibbia di Slim Ray "Swiftwater Rescue") mi resi conto dell'importanza di fare dei rapporti dell'incidente e di raccoglierli in una banca dati.
Ho provato a comunicare questa esigenza a chi opera in fiume sia sportivo che professionale, ma ho trovato un muro di indifferenza, e qui ci vorrebbe un sociologo per capire perchè nel sud europa siamo così disinteressati alle tematiche di soccorso.
Ne ho dedotto che: o la cosa si realizza a livello europeo con una specie di obbligo per le istituzioni a inserire i dati, o non se ne viene fuori. In questi anni i dati di incidenti soprattutto europei li ho comunque ho raccolti, immagazzinandoli in quella poca memoria che ancora mi rimane (so vecio!). Ai corsi di tecniche di soccorso fluviale e alluvionale VVF (sono istruttore e coordinatore dei corsi nel veneto), li tiro fuori come esempi e casi didattici, producendo spesso negli allievi la classica reazione: "mano nelle palle". Mi prendono un pò in giro per questo, ma credo che informare portare esempi e statistiche sia una parte fondamentale per formare gli operatori del soccorso.
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