Breve storia del packrafting

Uno degli strumenti più interessanti per la vita all'aria aperta in questi ultimi anni è il packraft,  piccolo, leggero, sorprendentemente robusto che si arrotola fino alle dimensioni di una tenda, entra nello zaino, sta ridefinendo i confini del viaggiare “wilderness”.


Luc Mehl, esperto di viaggi d'avventura in Alaska afferma: " Consideravo le linee blu dei fiumi segnate nelle mappe, solo come ostacoli, ora sono diventati sentieri, che posso collegare fra loro."


Ma il concetto di packraft non è così nuovo come può sembrare. Infatti, da oltre 150 anni che si realizzano imbarcazioni gonfiabili progettate per essere facilmente trasportabili.

- 1845: Nella sfortunata spedizione di Franklin, che tentò di trovare il passaggio nord-ovest, utilizzarono piccoli packrafts in gomma creati dal leggendario esploratore artico canadese Peter Halkett.

- Durante la seconda guerra mondiale, cominciarono ad apparire sul mercato dell'usato, zattere gonfiabili e compatte,      concepite quale equipaggiamento di sopravvivenza per aerei e sottomarini.

- 1952: Dick Griffith e sua moglie Isabelle usano una una zattera di salvataggio per scendere il Copper Canyon in Messico. Questo è il primo uso documentato di un packraft, per un viaggio fluviale in America. (Spedizioni simili effettuate da australiani della Tasmania sul fiume Franklin si verificarono nello stesso periodo.)

- 1970: American Safety produce un packraft progettato per navigare su acque calme. Rimane in produzione per quasi un decennio.

- 1980: Il primo packraft di Curtis Designs è creato a Seattle. Ispirato alle zattere militari, progettato per i laghi e acque calme, è forse il primo packraft moderno, che fa della leggezza la sua principale qualità.

- Nel 1982 alla prima Alaska Mountain Wilderness Classic, famosa gara in cui non esiste percorso; più di 150 chilometri di terreno selvaggio in Alaska che devono essere attraversati cercando il tragitto più conveniente. Un gruppo di corridori si trovava sulla riva di un grande fiume chiedendosi come aggirare l'ostacolo quando il buon vecchio Dick Griffith si avvicinò, indossando il suo sgualcito cappello vichingo, si mise a gonfiare la sua zattera di salvataggio monoposto aereonautica, offrendo la soluzione del problema agli avventurieri. Finalmente i gli avventurieri iniziano a confrontarsi sui materiali e le tecniche per attraversare i corsi d'acqua, sino ad allora considerati ostacoli impossibili. 

- 1985: La Sherpa packraft fa il suo debutto: con il primo packraft in nylon rivestito in uretano, destinato ad affrontare acque mosse. 

- 2000: Thor Tingey trascorre l'estate attraversando il Brooks Range con un packraft Curtis. Quando torna in autunno, ne parla a sua mamma Sheri. E' analizzando i difetti e i miglioramenti attuabili sui packraft, che in Sheri nasce in nasce il desiderio di costruirne. 

- Sheri Tingey Può essere considerata la madre del packrafting moderno, con la sua creatività ha portato una montagna d'idee nuove e nulla è stato più come prima. Nel 2002 dà vita alla AlpackaRaft e vende le sue prime barche. I primi due modelli i modelli sono: "Yak", e "Denali Llama". Poco dopo seguiranno il "Fjord Explorer" con telaio per montaggio dei remi e un due posti il "Gnu".

-2014: Kokopelli vende i suoi primi packraft.

- 2014-2015: Il packrafting ha sempre più seguito, altri produttori si lanciano nel settore:

- Advanced Elements con il modello PackLite.    

- AIRE  con il modello Bakraft.  

- NORTIK con il modello Trekraft

- In Cina vari produttori, danno vita a modelli copiati da Alpackaraft.

-2015 AlpackaRaft non smentisce la propria capacità d'innovare. Dopo sette anni di sviluppo e di ricerca, nasce "Alpackalypse". La vera rivoluzione, che colma il divario tra i mondi del packrafting e del kayak rigido. 


Ti ricordiamo che:

1- I fiumi vanno discesi con attrezzature e abbigliamento adatto al tipo di percorso affrontato.
2- Per discendere i fiumi bisogna aver frequentato dei corsi di packrafting e sicurezza, tenuti da personale qualificato.
3- I principianti durante le discese devono essere affiancati e accompagnati da guide esperte.
4- Una discesa non si effettua mai in solitaria, il numero minimo dei partecipanti può variare a seconda della preparazione dei packrafters e delle difficoltà che si possono incontrare.

5- Il packrafting permette un'accesso semplificato all'acqua mossa, ciò può portare a sovrastimare le proprie capacità. E' perciò necessario conoscere quali sono i rischi presenti in fiume. E avere le competenze tecniche e la prestanza fisica per ridurli sino alla soglia di accettabilità.

6- Ricordate sempre che gli sport fluviali