La Moldava in bicicletta e packraft

Gli orsi nella fossa del castello di Český Krumlov.
Gli orsi nella fossa del castello di Český Krumlov.

 

Qualche anno fa ero passato di sfuggita per la repubblica Ceca, e mi sono accorto del grande amore di questo popolo per i propri fiumi e la canoa.

Quest'anno, i primi di settembre, in occasione di una visita turistica di Praga non mi sono fatto sfuggire l'occasione di fare una piccola discesa lungo la Moldava.

In origine avrei dovuto scendere con mia moglie e mio figlio, e per far ciò mi ero organizzato portandomi dietro in camper una canadese pneumatica Gumotex Baraka, ma all'ultimo momento mia moglie intimidita dalle temperature non proprio estive e dal color marrone delle acque del fiume ha desistito. Quindi dal gavone del camper ho tirato fuori il mio amico packraft Yucon Yak e la mia amica bici pieghevole Dechatlon Hoptown. Con poco tempo a disposizione ho deciso di scendere il tratto di Moldova da Český Krumlov a Zlatá Koruna una decina di kilometri facili, facili, ma molto pittoreschi.

Vista della Moldova dal castello di Český Krumlov
Vista della Moldova dal castello di Český Krumlov

Una passeggiata per Český Krumlov è d'obbligo. Parcheggiato il camper, a piedi siamo in un attimo nel centro storico. La cittadina medioevale è un vero gioiello (dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO). Le stradine tortuose, gli eremi romantici e un complesso urbanistico unico dominato dalla imponente costruzione del castello su un'ansa della Moldava.

Dopo la trascuratezza e l'abbandono del periodo comunista, la cittadina ha ripreso rapidamente e vivacemente il suo splendore, ed ora turisti da ogni dove si accalcano per le strette vie.

Terminata la visita, ci spostiamo nel paesino di Zlatà Koruna, punto d'arrivo della mia discesa del giorno dopo.

nonostante dei lavori in corso in uno sbarramento del fiume, il passaggio delle canoe è garantito da uno scivolo a lato
nonostante dei lavori in corso in uno sbarramento del fiume, il passaggio delle canoe è garantito da uno scivolo a lato

Trovato facilmente un campeggio lungo il fiume, ci fermiamo per la notte.

Il mattino seguente mi alzo presto, preparo bici e packraft, e parto per Český Krumlov. La strada è molto trafficata, e in salita. Complice la bici non proprio adatta alle scalate e il sottoscritto non proprio un'atleta, non mi vergogno a dirlo, un tratto me lo sono fatto a piedi. Comunque alle otto sono in citta, e tra studenti che vanno a scuola, e i gestori delle attività turistiche che si affaccendano in attesa dei clienti, mi preparo per la discesa. Gonfio il mio packraft, ripiego la bici e la fisso all'imbarcazione. Ed in breve sono pronto. Partenza!

Il fiume scorre dolcemente verso valle, le acque color marrone intenso non sono molto invitanti per noi abituati alle chiare acque alpine. E' la prima volta che utilizzo il packraft carico di una bici, e sono molto curioso di testarlo. Per precauzione ho messo la sacca stagna sotto la bici e ne è venuto fuori un bel pacchetto. La Dechatlon Hoptown è una pieghevole abbastanza pesante e non è tra le più compatte quando è chiusa. Ma nonostante il peso e l'ingombro il mio Yukon Yak se l'è cavata benissimo, stabile e per niente impacciato.

La Moldava è il fiume più frequentato della repubblica Ceca. Ovunque noleggiano canoe e piccoli raft, quasi esclusivamente pneumatiche Gumotex, marchio nazionale che del resto ha prodotti mirati proprio per questo tipo di navigazione, e canoe rigide in polietilene di produzione francese, quelle dell'Ardeche per capirci. Nel periodo estivo il fiume è frequentatissimo, da tutto il paese vengono qui per discendere la Moldova, in più giorni campeggiando lungo le rive. 

Scorci suggestivi si susseguono
Scorci suggestivi si susseguono
Prima di lasciare il paese mi imbatto in un furgone parcheggiato decisamente male. Fortuna che il fiume ha acque basse e uno spirito gentile.
Prima di lasciare il paese mi imbatto in un furgone parcheggiato decisamente male. Fortuna che il fiume ha acque basse e uno spirito gentile.

Dopo le prime pagaiate un'ondata di delusione mi pervade, le rive sono piuttosto sporche, in alcune morte della corrente decine di bottiglie in plastica vuote; il colore scuro dell'acqua accentua la sensazione di malessere. Sono i resti del passaggio dell'orda barbarica di turisti fluviali. Proseguendo lento con ampie anse, il fiume si riscatta scrollandosi di dosso l'incivile immondizia. 

L'intensa frequentazione del fiume ha generato molte attività collaterali lungo le rive, grill, bar, campeggi. Oramai la stagione è finita ma le tracce di questa vivacità sono ancora ben presenti. Da tali segni si evince che lo stile di navigazione in uso è a pancia piena e birra a barili .

Allontanadosi dal centro abitato, una flora rigogliosa verdeggia incontaminata.
Allontanadosi dal centro abitato, una flora rigogliosa verdeggia incontaminata.
Una palestra d'arrampicata lungo la riva.
Una palestra d'arrampicata lungo la riva.

Continuando la discesa incontro degli "indigeni" che in una improbabile capanna di

frasche si risvegliano scaldandosi a un fuoco fumoso (peccato che la foto non è venuta), che sia il richiamo della foresta?

Il fiume ha dato il nome all'omonimo brano orchestrale del compositore ceco Bedřich Smetana. L'opera è uno dei sei poemi sinfonici del ciclo Má Vlast ("La mia patria"), rappresenta un'evocazione del corso del fiume.
Il fiume ha dato il nome all'omonimo brano orchestrale del compositore ceco Bedřich Smetana. L'opera è uno dei sei poemi sinfonici del ciclo Má Vlast ("La mia patria"), rappresenta un'evocazione del corso del fiume.

La navigazione fluviale è ben organizzata. Tutti gli sbarramenti hanno uno scivolo a canoe, e un punto dove eventualmente trasbordare. Lungo il percorso vi sono delle cartine con indicati i tempi di percorrenza, gli sbarramenti e i passaggi obbligati. 

Dopo l'ultimo scivolo, eccomi al campeggio.

Tempo impiegato più o meno un'ora di bici e due di packraft.

E' stata una piacevole esperienza, che consiglio vivamente, da fare anche con amici, in più giorni.

Scrivi commento

Commenti: 3
  • #1

    marina (sabato, 14 settembre 2013 20:08)

    Bellissimo articolo!

  • #2

    Planeta Packraft (mercoledì, 13 novembre 2013 17:05)

    Hola Antonio, nos a encantado tu web y reportaje sobre el descenso del Río Moldava, muy bueno. .
    Hemos puesto una noticia y enlace en nuestra web con tu viaje: http://www.planetapackraft.com/2013/11/descenso-del-rio-moldava-republica.html
    Muchas Gracias
    Iván

    Hi Antonio, we loved your web and the article of the descent of the River Moldava, very good. .
    We have put a new and your link on our website.
    http://www.planetapackraft.com/2013/11/descenso-del-rio-moldava-republica.html
    Thanks
    Iván

  • #3

    Planeta Packraft (mercoledì, 13 novembre 2013 17:07)

    Hemos creado www.planetapackraft.com. Mis compañeros, Edu Muñoz, Hilo Moreno y yo estamos muy emocionados con este nuevo proyecto y esperamos que tenga buena aceptación.
    Con Planteta Packraft intentaremos dar un visión más o menos clara de qué es el Packraft y para qué puede servir con artículos sobre historia, material, viajes y demás. También servirá de escaparate para aquél que desee hacer pública su experiencia. Esperemos crear comunidad poco a poco y que esta eche a andar por sí misma creciendo y engordando el contenido de la web. Además de los artículos, divulgaremos con un pequeño resumen en español y con el nombre de "Noticias" las publicaciones de otros blogs o webs que vayan apareciendo en la red. De momento somos tres personas y unas cuantas más interesadas, las que empezamos a navegar en este río que no sabemos dónde desembocará, pero eso da igual, hace ya tiempo que hemos aprendido que lo importante no es el punto de destino.

    Saludos
    Iván

    We created planetapackraft.com. Me and my colegues, Edu Muñoz and Hilo Moreno, are very excited about this new project and we hope it will have also a good acceptance.
    With Planeta Packraft we will try to provide clear vision about what packraft is, and how it can be used.We will try to give all type of information with articles about it's history, gear, trips, and many other interesting things about this amazing way of traveling.
    Also this site will provide a space for all those who want to share their experiences with others.
    We would like to create a community that it's able to run this web page day by day, by it self, making it grow little by little.
    In addition to the articles and the information, we will add other packraf publications on the web or blogs thought the tab "Noticias".
    We are just three guys at the moment, but there are a few more interested. We have just started to sail in this river, without knowing where this will end, but this is not important, because long ago we learned, that getting to our destination is not what really matters.

    Warm Regards
    Iván

Ti ricordiamo che:

1- I fiumi vanno discesi con attrezzature e abbigliamento adatto al tipo di percorso affrontato.
2- Per discendere i fiumi bisogna aver frequentato dei corsi di packrafting e sicurezza, tenuti da personale qualificato.
3- I principianti durante le discese devono essere affiancati e accompagnati da guide esperte.
4- Una discesa non si effettua mai in solitaria, il numero minimo dei partecipanti può variare a seconda della preparazione dei packrafters e delle difficoltà che si possono incontrare.

5- Il packrafting permette un'accesso semplificato all'acqua mossa, ciò può portare a sovrastimare le proprie capacità. E' perciò necessario conoscere quali sono i rischi presenti in fiume. E avere le competenze tecniche e la prestanza fisica per ridurli sino alla soglia di accettabilità.

6- Ricordate sempre che gli sport fluviali